A coloro che in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi sono indecisi a chi donare il “5 per mille”, consiglio vivamente di donarlo alla “SSVM Onlus”, associazione gestita dalle “Serve del Signore e della Vergine di Matarà" (Servidoras). Queste zelanti suore missionarie potranno finanziare progetti di assistenza materiale (e spirituale) nelle Filippine, in Tanzania, Perù e in altre terre di missione.

Ecco il codice fiscale da riportare sulla dichiarazione dei redditi: 95024540585

Missione in Africa

Le "Serve del Signore e della Vergine di Matarà" accettano volentieri di andare in missione per diffondere il Vangelo tra tutti i popoli. Inoltre si impegnano ad aiutare i poveri e gli ammalati, come stanno facendo a Ushetu nella Diocesi di Kahama in Tanzania, dove hanno aperto un dispensario presso il quale la gente viene curata gratuitamente. L’attenzione medica è svolta da un dottore, due giovani della parrocchia e una delle suore che è infermiera, oltre alla generosa collaborazione delle altre suore della comunità che hanno imparato molte cose d’infermeria. Le suore hanno anche aiutato a nascere centinaia di bambini africani ai quali in genere è stato dato il nome del santo del giorno.

Aiutare materialmente i poveri, anche se pagani, è una forma di apostolato. Infatti questi poveretti spesso rimangono colpiti dalla carità fraterna delle missionarie, e alcuni chiedono di poter diventare seguaci di Gesù Cristo, il Re d'Amore, abbracciando la Religione Cattolica.

Casa per disabili e "ragazze madri" in Perù

La "SSVM Onlus", associazione senza fini di lucro gestita dalle suore Servidoras, ha lanciato una raccolta fondi per finanziare una casa per disabili e "ragazze madri" in Perù. Si tratta di un'opera di carità fraterna di grande importanza, perché va a beneficio di persone molto bisognose. Se non ci fossero queste case di accoglienza per ragazze madri, molte donne e molti bambini rischierebbero di fare una brutta fine, ad esempio di cadere tra le grinfie di persone senza scrupoli.

Missioni in Egitto

Una delle caratteristiche delle Serve del Signore e della Vergine di Matarà è di andare in missione dappertutto, anche in Paesi in cui la situazione è difficile, poiché anche lì ci sono anime da salvare. Basti pensare che le Servidoras hanno inviato delle suore missionarie persino in Irak. Tra gli altri Paesi "difficili" in cui sono presenti, vi è anche l'Egitto. Lì la situazione non era facile nemmeno ai tempi del presidente Mubarak, ma dopo la caduta del suo regime la situazione è ulteriormente peggiorata, c'è poca sicurezza per la minoranza cristiana.

Ciononostante le Servidoras continuano il loro apostolato tra i cattolici egiziani, i quali sono in prevalenza di rito copto. Sono rimasto felicemente sorpreso nell'apprendere che stanno ottenendo numerose vocazioni di ragazze egiziane, si tratta di un segno di speranza per il futuro del nord Africa, che in passato ha donato alla Chiesa numerosi santi, tra i quali l'impavido eremita Sant'Antonio Abate, il dottissimo Sant'Agostino e l'eroico Sant'Atanasio che lottò strenuamente contro la pericolosa eresia ariana che negava la divinità di Cristo.

Ma che fanno le Servidoras in Egitto? Come al solito sono occupate su tutti i fronti apostolici: apostolato parrocchiale, apostolato presso un Ospedale e una casa per disabili, scuola, asilo, aiuto ai bambini in difficoltà, ecc.

La loro presenza in Egitto è molto importante, sono tante le anime che stanno beneficiando del loro gioioso apostolato. Gesù Cristo si immolò sulla Croce anche per loro.

Perché donare il 5 per mille?

Donare il 5 per mille non costa nulla al donante, poiché sarà compito dello Stato versare la donazione all'Associazione ONLUS beneficiaria. Quindi, ogni contribuente ha la possibilità di fare del bene "a costo zero", cioè senza spendere dei soldi. Infatti per donare il 5 per mille è sufficiente riportare sulla dichiarazione dei redditi il codice fiscale della ONLUS beneficiaria.

Casa per bambini poveri in Palestina

A Betlemme è presente una Casa per Bambini poveri (abbandonati, disabili, ecc.) della Palestina. La casa è gestita con amore materno dalle “Serve del Signore e della Vergine di Matarà.

Senza un grande amore per Gesù, le Servidoras non avrebbero potuto amare con ardente carità questi poveri bambini. Ubi caritas et amor Deus ibi est, ove c'è carità e amore, ivi c'è Dio. E questa bella iniziativa in favore dell'infanzia è stata realizzata proprio a Betlemme, la città in cui è nato Gesù, il Re d'Amore.

Per rinnovare e ampliare il vecchio edificio destinato ai bambini palestinesi sono stati necessari due anni di lavoro e parecchi soldi donati dai benefattori della Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato. È davvero una grande gioia poter donare i propri beni superflui per poter aiutare il prossimo materialmente e spiritualmente finanziando opere caritative e opere apostoliche. Per mia fortuna sono tutt'altro che ricco (le ricchezze sono un pericolo per l'anima), ma se avessi tanti soldi vorrei donarli alle Servidoras per finanziare le loro numerose opere di bene che svolgono in tutti i continenti.

Missione in Papua Nuova Guinea

Nel 2002 le “Serve del Signore e della Vergine di Matarà” sono state accolte dal vescovo di Vanimo, in Papua Nuova Guinea, per iniziare il loro apostolato in quel lontano Paese dell'Oceania. Lì gestiscono un Centro che si occupa in modo particolare della formazione del laicato cattolico, soprattutto dei catechisti. Inoltre sono impegnate nell'apostolato presso la parrocchia “Santa Teresa del Bambino Gesù”, dove svolgono l'importante compito di preparare i bambini e gli adulti a ricevere i sacramenti, e inoltre si occupano della formazione spirituale dei gruppi parrocchiali in collaborazione col parroco. Molto importante è la visita settimanale delle case, mediante la quale hanno l’opportunità di conoscere la situazione delle famiglie, possono consigliare le mamme al riguardo della formazione dei propri figli, cercano con carità fraterna di risolvere i loro problemi e distribuiscono le medicine contro la malaria. Molto utile alla popolazione è stata la stesura e la pubblicazione del primo catechismo nella lingua parlata nel territorio della Diocesi, che è stato di notevole aiuto per i catechisti locali. Meritevole di un encomio è stata l'apertura di una casa per giovani ragazze adolescenti, le quali sono state così salvate da gravi pericoli materiali, ma soprattutto spirituali.